Ganoderma come epatoprotettore

Uno degli organi più affascinanti e complessi del corpo umano, il fegato è il principale laboratorio biochimico dell’organismo. La sua funzione principale è quella di purificare il sangue, eliminare le sostanze pericolose, come l’alcol ed i metalli pesanti e tossici, e generare proteine ed enzimi necessari all’organismo per funzionare e difendersi dalle malattie. Il fegato funziona un po’ come un centro antiveleni, neutralizzando e smaltendo le sostanze chimiche e nocive connesse a medicinali, fumo ed alcolici.  

Il fegato è altresì responsabile della sintesi del glucosio necessario per nutrire le cellule, della produzione della bile per emulsionare i grassi e renderli assorbibili a livello intestinale, della sintesi dei trigliceridi per produrre energia e della produzione di fattori della coagulazione, come il fibrinogeno e la trombina.

Come tutti i depuratori, per funzionare al meglio ed eliminare le tossine e le impurità accumulate, il fegato necessita di essere ripulito frequentemente.

Uno degli adattogeni più potenti in natura, il fungo Reishi, conosciuto da millenni in Cina e Giappone per le sue straordinarie proprietà curative, è ottimo in questo senso, in quanto svolge una potente azione epatoprotettiva all’interno dell’organismo.

Conosciuto anche con il nome di Ganoderma Lucidum, il Reishi è un fungo saprofita, che cresce prevalentemente sui ceppi di quercia e castagno, ma anche di acero, faggio, frassino, pioppo, platano e tiglio.

In maniera naturale e senza effetti collaterali, il Ganoderma Lucidum aiuta a:

  • disintossicare e rigenerare le cellule epatiche, potenziandone il funzionamento;

  • abbassare le transaminasi;

  • ridurre la carica virale nelle epatiti virali ABC;

  • rallentare la fibrosi;

  • proteggere il fegato da possibili danni causati da sostanze pericolose, come, ad esempio, benzopirene, cadmio e galattosamina.

Come accennato, il Ganoderma Lucidum si è rivelato utile nel trattamento dell’epatite B, per la sua azione antifibrotica. Uno studio condotto su quattro pazienti affetti da epatite B ha dimostrato l’effetto benefico dell’uso del fungo Reishi nelle epatopatie a carattere infiammatorio. L’assunzione di 6 grammi di Ganoderma Lucidum per un periodo di tre mesi ha portato ad una considerevole riduzione delle transaminasi nell’arco di 30 giorni, ed al ripristino della corretta funzionalità epatica al termine del trattamento.

Anche la dottoressa Ulrike Lindequist, farmacista e professoressa di biologia farmaceutica alla Ernst-Moritz-Arndt-University di Greifswald, in Germania, conferma che la somministrazione di Ganoderma Lucidum porti beneficio in caso di epatite B.

Ricco di acido ganosporerico A ed acido ganoderico R e S, il fungo Reishi vanta, infatti, una straordinaria proprietà epatoprotettiva, in grado di neutralizzare la galattosamina, sostanza cancerogena prodotta dalla flora nociva dell’intestino, responsabile dell’insorgenza di cirrosi, epatiti e tumori.

Inoltre, i ricercatori della Dong-eui University, in Corea del Sud, hanno analizzato il ruolo protettivo dell’estratto di Ganoderma contro i danni epatici causati dal consumo di alcolici, confermando l’efficacia del trattamento a base di Ganoderma Lucidum nel proteggere il fegato dai danni causati dall’assunzione di etanolo.

A livello epatico, il Ganoderma, ha una funzione sia preventiva che curativa. L’estratto del fungo Reishi è sempre più frequentemente utilizzato per contrastare sia le patologie croniche a carico del fegato sia i danni causati da trattamenti farmacologici e chemioterapici.

Modalità di assunzione

Il suo estratto puro può essere comodamente assunto in gocce per via orale 

Pubblicazione scientifica  :

http://blog2.reishi-elisir.com/2017/01/26/ganoderma-lucidum-fegato/ 

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