Perdere peso con l’Olio di Ganoderma

Fungo dei mille anni, elisir di salute e longevità e, addirittura, fungo dell’immortalità sono appellativi attribuiti al Ganoderma Lucidum, conosciuto anche come Reishi e Ling Zhi, considerato un vero e proprio toccasana per la salute.

Dal cappello rosso circolare che può raggiungere 15 centimetri di diametro, il fungo Reishi cresce spontaneamente nel legno in decomposizione di ceppi e rami interrati di quercia, castagno, pioppo, frassino, platano, tiglio e faggio, ed è utilizzato da secoli in Oriente per le sue straordinarie proprietà terapeutiche e la sua azione globale di tipo adattogeno, in grado di rafforzare l’organismo ed agire, in modo del tutto naturale, su un ampio ventaglio di disturbi e stati infiammatori.

Fin dai tempi antichi, questo miceto viene coltivato in Giappone ed in Cina per venire poi essiccato, polverizzato ed utilizzato per la preparazione di unguenti, decotti acquosi, estratti alcoolici e compresse.

 I principi attivi del Ganoderma Lucidum sarebbero in grado di regolare i livelli di colesterolo e glicemia. La sua introduzione nella dieta, pertanto, sarebbe in grado di proteggere il nostro benessere.

Dimagrire con l’estratto di Ganoderma

Si sta diffondendo anche in Occidente l’utilizzo di integratori a base di Ganoderma, in grado di accelerare il metabolismo, velocizzando la trasformazione degli alimenti in energia e favorendo, quindi, una graduale, sana e costante perdita di peso.

La Chang Gung University di Taiwan ha specificatamente dedicato uno studio alle proprietà benefiche del fungo Reishi, i cui risultati sono stati pubblicati sull’autorevole rivista scientifica Nature Communications.

I ricercatori guidati dal dottor Chih-Jung Chang sono giunti alla conclusione che il fungo Reishi, conosciuto per le proprietà antiallergiche, antiossidanti, analgesiche, immunostimolanti, antidepressive ed antitumorali, possa rivelarsi anche un valido metodo per contrastare e prevenire l’obesità, in quanto in grado di:

• accelerare il metabolismo;

• limitare l’accumulo di grassi;

• invertire la disbiosi intestinale altrimenti indotta da un’alimentazione ricca di grassi;

• migliorare il rapporto tra i batteri “buoni” e “cattivi” nell’intestino;

• ridurre le infiltrazioni tossiche nella parete intestinale;

• ridurre la ritenzione idrica.

Inoltre, il fungo Reishi possiede le potenzialità di un prebiotico, utili per proteggere la salute in caso di obesità, con effetti positivi sulla flora intestinale. L’estratto di Ganoderma Lucidum sarebbe, infatti, in grado di agire sui batteri intestinali, favorendo la perdita di peso e riducendo l’infiammazione cronica, l’insulino-resistenza ed il diabete di tipo 2 nei soggetti obesi.

Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno condotto un esperimento su cavie da laboratorio divise in due gruppi, entrambi nutriti con una dieta ricca di grassi saturi. Alle cavie appartenenti al primo gruppo è stato somministrato anche un estratto ricavato dal Reishi.

Al termine dell’esperimento, durato due mesi, i ricercatori hanno notato come l’estratto ricavato dal fungo Reishi abbia contrastato l’accumulo di grassi nelle cavie che lo assumevano.

L’effetto taglia grassi del fungo Reishi è stato confermato nella seconda fase della sperimentazione, in cui le cavie sono state alimentate con una dieta equilibrata, non più ricca di grassi saturi. Tale esito è riconducibile alla capacità prebiotiche del fungo Reishi, in grado di equilibrare la flora batterica, prevenendo la disbiosi intestinale, ossia lo squilibrio microbico nel tratto digestivo, ed i disturbi metabolici correlati all’obesità.

Il Reishi pare sia anche in grado di ripristinare un alterato funzionamento della tiroide, agendo favorevolmente sul sistema immunitario.

Il Ganoderma Lucidum ed i suoi polisaccaridi  possono, pertanto, rappresentare un valido rimedio per perdere peso, contrastare le infiammazioni connesse a disfunzioni metaboliche e contrastare l’obesità, uno dei problemi più diffusi in Occidente, che interessa oltre un miliardo di persone in tutto il mondo.

È pertanto auspicabile che la scienza si riappropri di antiche tradizioni, come quelle mediche cinesi, per affrontare l’emergenza obesità.

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